La Maison de Rêve

La Maison de Rêve

di Domenico Mennillo

da un progetto architettonico-musicale di La Monte Young

Locandina

lunGrabbe

La Maison de Rêve

di Domenico Mennillo
da un progetto architettonico-musicale di La Monte Young

ideazione, partiture, testi e ricerca musicale Domenico Mennillo

un uomo Domenico Mennilllo
una donna Arianna D’Angiò
una coppia di fagiani della colchide

oggetti e installazioni Domenico Mennillo e Rosaria Castiglione

abiti Rosaria Castiglione
collaborazione scenotecnica Lorenzo Castiglione
coordinamento generale Raffaella Morra
suoni Genni Caruso
luci Maurizio Vitelli
materiali video Alessandra Carchedi
produzione MIBAC
realizzazione lunGrabbe
in collaborazione con E-M arts

Padula (Sa), bosco della Certosa di San Lorenzo, 5 settembre 2008.

In occasione di “Ortus Artis e Fresco Bosco”, a cura di Achille Bonito Oliva.

lunGrabbe_Padula_©08_Gianfranco_Irlanda_

Notizia su

La Maison

de Rêve

La performance-installazione "La Maison de Rêve", è un progetto ideato appositamente per il Bosco della Certosa di San Lorenzo di Padula, nell’ambito del progetto “Fresco Bosco” curato da Achille Bonito Oliva; "La Maison de Rêve", è una riscrittura originale di un precedente lavoro teatrale di lunGrabbe, "LA#MONT(E)YOUNG Composizione 3", dedicato ai progetti architettonici e musicali di Lamont e La Monte Young, rispettivamente architetto anglo-napoletano il primo, (che pensò a una Napoli a forte vocazione turistica fra fine ottocento e inizio novecento)

e musicista d’avanguardia il secondo, appartenuto fra l’altro al movimento Fluxus.

La performance è una rielaborazione di un progetto architettonico-musicale del compositore La Monte Young, denominata per l’appunto "La Maison de Rêve", con la quale Young prevedeva di realizzare un’abitazione in cui fosse possibile ascoltare musica 24 ore su 24; la performance-installazione invece, partendo dalle suggestioni del progetto di Young, provava a dare vita ad una “stanza nel verde” nel cuore del bosco della Certosa di San Lorenzo, con una stanza in legni diversi realizzata all’interno di un albero secolare che diveniva nume e parte della stanza stessa, con all’interno altre presenze arboree e floreali, innestate artificialmente per la vivificazione della sua “dinamis”.

La performance, con un sua struttura drammaturgica definita, aveva inizio nel momento in cui il pubblico accedeva alla “stanza nel verde” de "La Maison de Rêve" e si concludeva dopo lo svolgimento della partitura teatrale che sorreggeva l’intera performance. La chiusura della performance coincideva con la liberazione da parte dei due performer impegnati nell’”actio teatrale”, di una coppia fagiani della colchide nel bosco stesso, come principio e auspicio di fertilità di uno spazio che nella natura aveva trovato da secoli il principio del suo artificio vitalistico.