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Theatre of Architecture

This collective project developed in the end of the 90s, between Naples and the provinces of Caserta, Salerno, Benevento. After a first study on the Romantic  German fairy tale for open spaces ("Fabità e i diciotto ladroni", Monte Ariella wood, in Bracigliano (Sa), May 2000), the Theatre of Architecture group presents its first work, "LA#MONT(E)YOUNG Composizione#3", in a fifteenth century building, Palazzo Mazziotti di Caiazzo (Ce). The action, taking place in the different spaces of the palace, consisted of a revitalisation of two works: the never realised projects by an Anglo-Neapolitan architect, Lamont Young; and a musical-architectural project by the Fluxus artist, La Monte Young.

One year later, the same work inaugurates a new five-year project “Some Architectures in Caivano”, dedicated to some private architectures of the town, in the northeast of Naples. This work is then proposed again in 2003 in Naples, where the entire “Trilogy of the Theatre of Architecture” is showed for the first time. It was composed by: 1) the previous project about the Youngs; 2) "PASSAGEN-WERK" (showed in the monastery of Vigna San Martino and dedicated to the iron and glass architectural structures that inspired Walter Benjamin’s famous text, and to the illegal greenhouses in the province of Naples); and 3) "Per la Fondazione di un Anfiteatro" (“For the Foundation of an AmphiTheatre”), based on some themes and invectives from the avant-garde theatre and poetry. The "Trilogy" is accompanied by a brief poster, “A playbill without a theatre”, where the group claims the necessity for a work totally based on places and “for the symbolic places of social gathering in the West”.

Since 2003 Naples has become the group’s main object of observation and investigation, other than being the place where the group’s most initiatives are showed. Here, in the 18th century apartments of Palazzo dello Spagnuolo, in 2007 lunGrabbe presents: “Andromaca. Opera neoplatonica in IV stanze ricreative” (“Andromaca. A Neoplatonic work in four recreational stanzas), accompanied by an essay, “Discourse about the impossibility for the theatre to give the best of itself beyond representation”, about the relationship between theatre and representation in the occidental culture, examined through the criticism and intuitions of such authors as Gilles Deleuze, Antonin Artaud, Guy Debord and Michel Foucault.

In this case too, lunGrabbe privileges an approach based on the relationship between theatre and architecture, “the two forms of self-representation par excellence for the Europeans, the two most visible and showed off ones”. Here lunGrabbe links the architectural and behavioural aesthetics of the Neapolitan and Parisian salons to the theatre of representation, as it emerges from an emblematic text by Jean Racine, Andromaca, a central reference in lunGrabbe’s entire work.

In 2014, after ten years working in Naples, the group presents its book, "Alcune Architetture di Napoli 2003-2013. Il teatro di lunGrabbe nelle architetture napoletane"  (“Some Architectures in Naples 2003-2013. LunGrabbe theatre in the Neapolitan Architectures”) - (edizioni Morra, Napoli 2014). The book contains also maps of the architectural Neapolitan spaces that hosted the works of the group, highlighting a continuity in the group’s research and the variety of its works. The title recalls a group’s previous project and book, "Alcune Architetture di Caivano 2002-2006. Il teatro di lunGrabbe nelle architetture ciavanesi" (“Some Architectures of Caivano 2002-2006. lunGrabbe Theatre in the architectures of Caivano”) – (IL LABORATORIO/le edizioni, Napoli 2006). It was about the five editions of the project in Caivano and another project: "Alcune Architetture di Provincia" (“Some Architectures in the Province”), a short survey of the architectures in the Vesuvian province and the northeast of Naples.

Il lavoro del gruppo si è sviluppato sul finire degli anni ’90 fra Napoli e le provincie di Caserta, Napoli, Benevento e Salerno; dopo un primo studio sulla favola romantica tedesca per spazi all’aperto ("Fabità e i diciotto ladroni", bosco del Monte Ariella, Bracigliano (Sa), maggio 2000), il gruppo debutta nel 2001 nel quattrocentesco Palazzo Mazziotti di Caiazzo (Ce) con il primo lavoro di Teatro d’Architettura, "LA#MONT(E)YOUNG Composizione#3", lavoro dedicato ai progetti mai realizzati dell’architetto anglo-napoletanto Lamont Young e ad un progetto architettonico-musicale dell’artista Fluxus La Monte Young, messi in vita-in scena nei diversi spazi del palazzo caiatino.


Questo lavoro inaugura l’anno successivo il progetto quinquennale “Alcune Architetture di Caivano”, progetto dedicato alle architetture private della cittadina a nord est di Napoli; lo stesso lavoro viene poi replicato nel 2003 a Napoli, dove viene per la prima volta eseguita l’intera “Trilogia del Teatro d’Architettura”, composta, oltre al lavoro sugli Young, anche da "PASSAGEN-WERK" (messo in scena presso la certosina Vigna San Martino e dedicato alle strutture architettoniche in ferro in vetro oggetto del celeberrimo testo di Walter Benjamin e alle serre abusive per coltivazione della provincia napoletana) e "Per la Fondazione di un Anfiteatro" (dedicato invece ad alcuni temi e invettive del teatro e della poesia d’avanguardia). Accompagnano i lavori della “Trilogia” il breve manifesto ”Un cartellone teatrale senza teatro”, nel quale il gruppo enuncia le esigenze e le necessità di un lavoro tutto pensato per i “luoghi simbolici dell’aggregazione sociale d’Occidente”.


Dal 2003 la città di Napoli diviene il vero fulcro d’osservazione e d’indagine del gruppo, oltre ad essere il luogo ove vengono presentate la maggior parte delle iniziative del gruppo. Nel 2007 lunGrabbe presenta a Napoli, nei settecenteschi appartamenti di Palazzo dello Spagnuolo, “Andromaca. Opera neoplatonica in IV stanze ricreative”, offrendo in contemporanea il saggio “Discorso sull’impossibilità del teatro di offrire il meglio di sé al della rappresentazione”, attraverso i quali affronta in maniera diretta la questione attorno al rapporto-legame fra teatro e rappresentazione nella cultura occidentale, ponendo attenzione parimenti alle invettive e alle intuizioni su tali argomenti di autori come Gilles Deleuze, Antonin Artaud, Guy Debord e Michel Foucault.


lunGrabbe affronta quest’ultimo lavoro partendo anche stavolta dal connubio teatro-architettura, “le due forme per eccellenza dell’autorappresentazione che l’uomo europeo fa di se stesso, le due forme più visibili e ostentate”, legando l’architettura e l’estetica comportamentale dei salotti sei-settecenteschi napoletani e parigini al teatro di rappresentazione, di cui l’Andromaca di Jean Racine (riferimento centrale dell’intero lavoro di lunGrabbe) è forse uno degli emblemi simbolici per eccellenza.  


Nel 2014 il gruppo, dopo una decina di anni di lavori realizzati a Napoli, presenta il volume "Alcune Architetture di Napoli 2003-2013. Il teatro di lunGrabbe nelle architetture napoletane" (edizioni Morra, Napoli 2014), nel quale sono presenti partiture e piante degli spazi architettonici napoletani abitati dai lavori del gruppo, dove per la prima volta è possibile osservare la continuità dell’indagine realizzata dal gruppo e la varietà dei lavori presentati. Nel titolo il volume richiama ad un precedente progetto e volume del gruppo, "Alcune Architetture di Caivano 2002-2006. Il teatro di lunGrabbe nelle architetture ciavanesi" (IL LABORATORIO/le edizioni, Napoli 2006), nel quale sono presenti le 5 edizioni del progetto realizzato dal gruppo a Caivano, oltre al progetto "Alcune Architetture di Provincia", breve ricognizione fra le architetture della provincia vesuviana e quella a nord est di Napoli.

Alcune Architetture di Caivano

Andromaca

Opera neoplatonica in IV stanze ricreative

di Domenico Mennillo

dalla tragedia omonima e collettiva di Jean Racine

La Maison de Rêve

di Domenico Mennillo

da un progetto architettonico-musicale di La Monte Young

Alcune Architetture di Napoli

Volume

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Buch der Freunde

di Domenico Mennillo

edizioni Morra/e-m arts

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